In termini funzionali, il panico è un tentativo di confinamento e radicamento attraverso il paralizzarsi. (Il radicamento nel corpo è la qualità congelata nel tessuto reattivo.) La parola paralisi è composta da due parti: para – separata, nel senso di modificata e da cui difendersi, e lisi – un’improvvisa dissoluzione. Il panico è il terrore sperimentato per il senso di improvvisa dissoluzione, scomparsa, morte dell’organismo causato dalla perdita o mancanza di coesione, contenimento e struttura. Niente confini. L’organismo viene inondato di fuori e, in modo reattivo, di dentro. Gli attacchi di panico sono tentativi di confinare e contenere e, allo stesso tempo, rivelano l’inadeguatezza di questo processo di strutturalizzazione e la sofferenza della persona che ne subisce.